Ci sono molte occasioni in cui è necessario procedere con delle operazioni di dragaggio. Questa procedura serve essenzialmente per riuscire a rimuovere tutti quegli elementi solidi, come ad esempio la ghiaia, che vanno a sedimentarsi sul fondo non solo di laghi e fiumi, ma anche eventualmente anche di porti.
Eliminando tutti questi corpi estranei si riesce a mantenere una buona navigabilità delle acque, e in più è fondamentale se si ha l’intenzione di costruire qualche infrastruttura che vada poi a posarsi sul fondo del bacino.
Uno degli elementi caratteristici dei macchinari per il dragaggio è la testa dragante. Ne esistono di varie tipologie e si differenziano a seconda dell’uso che se ne vuole fare.
Cos’è una testa dragante?
La draga è il macchinario che si usa per il dragaggio, e ha come estremità un elemento che si chiama proprio testa dragante. Questa parte del macchinario è a stretto contatto con il materiale che si ha la necessità di rimuovere.
Le teste draganti sono in grado di ridurre in polvere i sedimenti, per poi sollevarli e anche aspirarli direttamente. Prima di iniziare qualsiasi lavoro è molto importante decidere quale testa dragante usare, tenendo in considerazione sia il materiale su cui si andrà a lavorare, sia alcuni aspetti che riguardano il progetto. Ad esempio una maggiore profondità rende necessario l’uso di teste draganti più robuste e potenti, in grado di resistere in situazioni decisamente più complesse e difficoltose.
Le principali tipologie di teste draganti
Scopriamo ora insieme quali sono le principali e più diffuse tipologie di teste draganti:
- A benna: ha un aspetto decisamente molto semplice, con una benna o un secchio che costituisce l’estremità della draga. La benna viene abbassata verso il fondo del fiume, del lago o del porto, così da riuscire a effettuare una completa raccolta del materiale. Una volta riempita la benna si tira su e i sedimenti si scaricano in una apposita area;
- A taglio: questa testa dragante è molto utile quando si ha bisogno di frantumare un determinato materiale prima di riuscire ad aspirarlo. Si riconosce perché ha delle apposite lame rotanti (o anche dei semplici denti da taglio). Durante il lavoro riducono in piccoli pezzi i materiali originali, per poi aspirarli e trasportarli via dall’acqua;
- Ad aspirazione: il principale scopo di questa testa dragante è l’aspirazione, senza l’aggiunta di nessun tipo di sistema frantumante. Per evitare di aspirare detriti troppo grandi spesso si posiziona una griglia;
- A fresa: anche in questo caso si ha a che fare con una testa dragante pronta a frantumare gli oggetti più grandi. Usa un tamburo rotante per spaccare a fondo il materiale per poi iniziare ad aspirarlo;
- A benna mordente: come suggerisce il nome si tratta di una testa dragante che rappresenta un’evoluzione della classica versione “a benna”. In questa tipologia le benne sono due e sono in grado di chiudersi per afferrare il materiale presente sul fondo e poi sollevarlo;
- A conchiglia: Non si differenzia molto dalla testa dragante a benna mordente. Ha una particolare struttura che la rende simile a una conchiglia, e che permette di afferrare i vari materiali.