Non importa che la tua sia una grande impresa, una neonata startup o un’azienda piccola e familiare: ci sono tre consigli per la gestione aziendale durante l’emergenza coronavirus che grandi società di consulenza (Deloitte, McKinsey & Company, eccetera) hanno voluto condividere e che possono esserti d’aiuto per evitare di perdere più del dovuto in periodo difficile come questo.
Valutazione del rischio, gestione del personale e piani di recupero: i tre diktat per ripartire
Il primo è non basarsi su insight e proiezioni generiche che, pure, in questo periodo non mancano, ma provare a effettuare da sé una valutazione del rischio che tenga conto del tipo di mercato in cui si opera, della propria posizione al suo interno, delle risorse che si possono mettere in campo per fronteggiare la crisi, di come allo stesso tempo si stanno muovendo i propri competitor. Farlo risulta più facile se si saranno individuate nel proprio organico delle figure adatte – una sorta di board, di squadra dell’emergenza – e, ancora di più, se si sarà investito in tempo di pace nel preparare dei piani emergenziali.
Il secondo, immancabile, consiglio degli esperti per la gestione aziendale durante l’emergenza coronavirus ha a che vedere più direttamente con la gestione del personale. È un punto, questo, piuttosto corposo – e complesso – in cui rientrano decisioni molto diverse tra di loro come come decidere se e quanti dipendenti andranno messi in cassa integrazione e per quanto tempo?, come organizzare lo smart working o le eventuali turnazioni? ma, anche, c’è bisogno di organizzare uno screening sanitario dei propri dipendenti e collaboratori? e come regolarsi con i permessi di malattia in caso di quarantena, isolamento fiduciario, eccetera? Alcune indicazioni sono state fornite in questi mesi dai vari tavoli scientifici e comitati tecnici, ma rimangono decisioni che dovrai prendere singolarmente come imprenditore, meglio se con l’aiuto del tuo reparto o dei tuoi responsabili Risorse Umane. Tieni conto che ci sono almei due elementi sulla cui importanza non c’è disaccordo tra gli addetti ai lavori. D un lato pensare alla salute di dipendenti e collaboratori, anche intesa come salute psichica ed emotiva: è un periodo in cui, più che in altri momenti, i lavoratori si aspettano, infatti, sostegno da parte dei propri superiori. Dall’altro fare attenzione alla riservatezza dei dati personali che si trattano, specie in caso di richiesta di congedi per positività al COVID-19, dal momento che sono a tutti gli effetti dati sensibili.
Una forza lavoro motivata, coesa e ben organizzata sarà del resto il punto da cui partire per i propri piani di recupero. Sono il terzo elemento imprescindibile per una buona gestione aziendale durante l’emergenza coronavirus. Richiedono valutazioni di diverso tipo, anche e soprattutto economiche: con ogni probabilità, del resto, una delle prime cose con cui hai dovuto fare i conti in questo mese è un flusso di cassa completamente diverso dal normale. Attenzione, però, a non lasciare fuori dai tuoi piani di recupero aspetti solo all’apparenza più organizzativi: come puoi pensare, infatti, di riprendere a pieno ritmo le tue attività produttive, dato che le condizioni epidemiologiche lo consentono, se la tua supply chain è bloccata a monte o a valle? Ed è questo solo uno dei tanti esempi che si potrebbero fare.