Nel momento in cui una persona anziana in là con le tappe della sua autosufficienza, molte famiglie prendono in considerazione una RSA, detta comunemente casa di cura.
Un ambiente estraneo
Sebbene l’ambiente e gli spazi nelle case di cura siano curati e pensati per gli anziani, soprattutto le persone con difficoltà cognitive possono confondersi e sentirsi spaesati in un ambiente sconosciuto diverso da quello consueto di casa.
Rapporto assistente / assistito basso
Per quanto possano fare bene, gli operatori sanitari presenti in una RSA non saranno mai in numero uguale agli assistiti. Il rapporto tra assistente / assistito in una casa di cura è piuttosto basso. Di solito, quando va bene, il rapporto migliore è 5 assistenti per ogni OSS. Si tratta comunque di una situazione piuttosto rara visto che spesso accade che il rapporto sia più basso. Solo con una badante a domicilio si ha la certezza di un rapporto 1 a 1 che significa avere le migliori cure e attenzioni.
Visite dei parenti rare
In una casa di cura, sebbene spesso non ci siano orari di visita rigidi, può esser difficile avere visite dei parenti costanti nel tempo. Purtroppo, capita che le visite si facciano rade e addirittura rare per diversi motivi. Alcuni sono costretti a percorre molti chilometri per raggiungere la struttura di ricovero. Altri hanno difficoltà a vedere il nonno in un ambiente che, bene o male, è para ospedaliero che non fa impazzire proprio tutti. Molti con bambini decidono che le RSA non sono ambienti adatti ai più piccoli. Va a finire che un anziano si può sentire abbandonato e perde i contatti con i suoi più cari affetti.
Costo elevato
Infine, bisogna mettere in conto anche che le case di cura non sono gratis, anzi. Sono piuttosto care, comprese quelle compartecipate dal pubblico. Il costo da sostenere è molto alto e pesa non poco sui bilanci famigliari, spesso la sola pensione del nonno non è sufficiente a coprire la retta.
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