L’ascensore esterno è la soluzione ideale per il superamento delle barriere architettoniche che impediscono l’accesso a chi è in sedia a rotelle o a chi ha problemi motori per i quali non è in grado di salire le scale che portano ai piano superiori di uno stabile.
Ascensori esterni: tante tipologie per ogni esigenza
Si tratta di un impianto altamente versatile che oltre a migliorare le condizioni di accesso di una costruzione può essere configurato in modo elegante e gradevole in base al gusto personale del cliente.
Per queste sue caratteristiche è un macchinario che può essere installato anche in palazzi sottoposti a vincoli culturali specifici secondo quanto riferito dagli esperti di NovaElevators, azienda specializzata in installazione e manutenzione di ascensori di tutte le tipologie.
Questo significa che gli ascensori esterni possono essere installati all’esterno di condomini, edifici residenziali e costruzioni di prestigio con il fine di valorizzare l’immobile e renderlo accessibile a tutti.
Cosa è necessario per procedere?
L’elevatore esterno è la soluzione ideale per chi ha spazi interni ristretti e cerca soluzioni che possano adeguarsi alla struttura portante senza snaturarne la pianta.
Per procedere a questo genere di lavori sono necessari degli step preliminari tra cui il contatto o la consulenza di un professionista che, tramite un sopralluogo, si impegnerà a proporre al cliente le soluzioni più adatte in base al tipo di struttura.
Dal momento che l’installazione di un ascensore esterno varierà la configurazione dell’immobile sarà necessario presentare la cosiddetta CILA, ovvero la Comunicazione Inizio Lavori Asseverata dopo la quale il comune rilascerà il permesso per procedere.
Meglio confrontarsi con un esperto
Secondo il Tar della regione Lombardia, tuttavia, tale dichiarazione non sarebbe necessaria perché potrebbe bastare solo la SCIA. Come riportato nella sentenza 388/2021 dell’11 febbraio, infatti, è stato sostenuta la sola utilità della segnalazione certificata di inizio attività.
Il Tribunale Amministrativo Lombardo, infatti, ritiene che l’impianto elevatore costituisca solamente un volume tecnico che non modifica la volumetria dell’immobile e che, pertanto, non crea un autonomo carico urbanistico.
Ne deriva che il comune non possa bloccare i lavori perché questo impianto non costituisce nuova costruzione e, peraltro, è finalizzato all’abbattimento delle barriere architettoniche.
Il tutto deve avvenire nel pieno rispetto delle distanze dai fabbricati previsti dai regolamenti edilizi e, soprattutto, tenendo conto dei vincoli paesaggistici vigenti in centri storici e palazzi di rilievo artistico e culturale.
L’azienda a cui verrà affidato il lavoro di realizzazione sarà sempre al fianco del richiedente per sbrigare tali pratiche oltre ad assisterlo anche nella fase di richieste degli incentivi fiscali previsti dal Governo per la realizzazione di questo genere di miglioramenti.
Niente più barriere architettoniche
Al netto delle incombenze burocratiche richieste per avviare i lavori l’ascensore esterno è una soluzione versatile, meno costosa e pratica per tutti gli stabili proprio perché non deve sottostare alle misure degli ambienti interni.
Queste potrebbero essere troppo ristrette soprattutto nelle costruzioni precedenti al 1989 per le quali non era ancora vigente l’attuale normativa in materia di barriere architettoniche.
Gli elevatori esterni sono caratterizzati dalla cabina, dal motore e dai componenti per la risalita ai piani e da un vano noto come torretta, ovvero l’involucro esterno che protegge l’ascensore.
In base alle caratteristiche dell’immobile l’ascensore esterno può essere installato adiacente al fabbricato, con balcone o con passerella ad hoc per raggiungere i piani. Le soluzioni sono tantissime e le attuali tecnologie permettono di ottenere un elevato livello di personalizzazione per soddisfare ogni esigenza funzionale e quella estetica.